



Situato a Pomigliano d’Arco nell’omonimo quartiere del comune vesuviano di Sant’Anastasia in provincia di Napoli.
L’edificio religioso è meta di pellegrinaggio durante tutto l’anno per la sua splendida architettura e la sua storia.
Nel luogo dove oggi sorge il santuario era presente nel XV secolo un’edicola votiva, raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù. La Vergine è chiamata “Madonna dell’Arco”, in quanto l’edicola era situata nei pressi di un antico acquedotto romano. Secondo la tradizione, il lunedì di Pasqua del 1450 un giovane, adirato per la sconfitta subita al gioco della pallamaglio, bestemmiando scagliò violentemente una boccia contro la vicina immagine sacra: l’effigie della Madonna avrebbe cominciato a sanguinare dalla guancia sinistra, facendo così gridare al miracolo la gente accorsa. La notizia arrivò fino al conte di Sarno, Raimondo Orsini, Gran giustiziere del Regno di Napoli, che imbastì un processo contro il bestemmiatore, condannandolo a morte. Il giovane fu impiccato al tiglio vicino all’edicola, che ventiquattr’ore dopo rinsecchì.
Il Santuario fu realizzato nei primi anni del ‘600 in stile neoclassico, a croce latina, alternando il grigio piperno dei cornicioni con il bianco delle pareti tappezzate da tavolette votive (ex voto). Entrando, si rimane affascinati dalla bellezza del tempietto realizzato da Bartolomeo Picchiatti nel 1621 che custodisce la venerata immagine della Madonna dell’Arco, posto proprio al centro della navata centrale sotto la cupola, sormontato dallo splendido cupolino in legno realizzato nel 1709.
Il complesso del santuario è composto dall’edificio del convento e dalla chiesa.
Il comune di Sant’Anastasia è situato nella zona vesuviana, precisamente a 7 km a nord-est da Napoli e fa parte del parco nazionale del Vesuvio.
Il centro si sviluppa ai piedi del Monte Somma, l’antico cratere del Vesuvio propriamente detto, in un alternarsi di piccole salite e discese derivanti dai tracciati degli antichi corsi d’acqua che dalla vetta del monte scendevano a valle.
La cittadina è stata abitata da tempi immemori, a testimonianza di alcuni reperti ritrovati a nord del paese che evidenzierebero la presenza di alcune tribù nomade che si accampavano per cacciare animali di grossa taglia.
La Sala dei Tautielli:
I “tautielli” rappresentano senza dubbio la forma più singolare di Ex Voto collegata al culto della Madonna dell’Arco, donati dai devoti alla Vergine in ringraziamento di guarigioni prodigiose avvenute in seguito a malattie ritenute mortali.
Il loro significato è piuttosto evidente: si tratta di oggetti donati da persone ormai morenti o ritenute definitivamente spacciate dai medici che, invocando la Madonna dell’Arco, si sono invece inspiegabilmente e completamente ristabilite.
La Sala San Tommaso
Considerando l’importanza che la figura di San Tommaso d’Aquino riveste per i membri dell’ordine Domenicano, nonché per i fedeli tutti, e in occasione di due significativi anniversari legati al grande filosofo e teologo campano – i 750 anni dalla morte nel 2024 e gli 800 dalla nascita nel 2025 – i frati del Santuario di Madonna dell’Arco hanno voluto dedicare, alla figura del Santo, una ulteriore sala del percorso del Museo degli Ex Voto di Sant’Anastasia.
In questo nuovo ambiente sono esposte tele e manufatti che lo raffigurano, donati dai fedeli per le grazie ricevute per intercessione dello stesso San Tommaso. Tali opere rientrano, dunque, a pieno titolo, nella tipologia degli Ex-Voto custoditi nel museo.
Nel santuario sono presenti numerose sale e musei che fanno parte del complesso religioso:
Il Museo degli Ex Voto:
In occasione del Grande Giubileo del 2000 la comunità dei frati domenicani ha allestito al primo piano della Casa del Pellegrino un Museo sulla religiosità popolare per una mostra permanente della ricca collezione di tavolette votive ed Ex Voto di ogni genere. Si diede così la possibilità ai numerosi pellegrini e visitatori del Santuario di poter vedere e conoscere, attraverso i doni fatti alla Madonna, la storia plurisecolare del culto alla Madonna dell’Arco.
Nel 2022 il rettore Padre Gianpaolo Pagano ha riorganizzato il Museo consentendo ai visitatori l’accesso attraverso l’Antica Farmacia, nella quale è stata collocata la reception e la biglietteria con un piccolo bookshop. Le dodici sale del Museo, ciascuna dedicata ad una specifica tematica, sono dotate di pannelli esplicativi che rendono possibile un vero e proprio percorso nella storia del Santuario e della devozione alla Madonna dell’Arco.
L’Antica Speziera del Convento:
Realizzata nel 1645 sul lato meridionale del convento, la si ottenne murando le prime due campate del portico esterno vicino all’ingresso del convento e aprendo due arcate interne che rimanevano sorrette da un pilastro centrale. Si otteneva così un ampio locale a 4 volte, diviso in due stanze da due archi a tutto sesto, chiamato spezieria. Qui si preparavano medicamenti vari a base di erbe da utilizzare non solo per i frati ma anche per coloro che ne facevano richiesta. I primi frati che si dedicarono a quest’opera furono fra Damiano Vaccaro di Napoli e il terziario Cosimo Fusco di Caserta.
Alla fine del 1600 le quattro volte della spezieria furono affrescate con motivi floreali, scene campestri e illustri personaggi dell’arte medica.
Oggi sono visitabili alcune zone della prima stanza e della seconda stanza che raffigurano varie scene e custodiscono reperti storici come anfore maiolicate e piattini.
La Sala Preziosi:
Inaugurata nel dicembre scorso, l’esposizione è dedicata ai vasi e arredi sacri del Santuario destinati al culto eucaristico risalenti al XVIII e XIX secolo realizati dalla fusione di gioielli o Ex Voto in argento e oro.
Pellegrinaggio dei Fujenti (o battenti):
Questo famoso pellegrinaggio ha per protagonisti i fujenti che vestono di bianco con fasce blu e rosse, percorrono l’ultimo tratto, a piedi scalzi, di corsa per espiare i peccatiaccompagnano il loro pellegrinaggio con una melodia vocale risalente al quattrocento.
Il pellegrinaggio è accompagnato da canti e tammurriate I celebri “fujenti” o “battenti” vestono di bianco con fasce blu e rosse, percorrono l’ultimo tratto a piedi scalzi, a piedi o di corsa per espiare i peccati.
Culto mariano e devozioni:
La devozione alla Vergine SS.ma dell’Arco è molto diffusa anche a Napoli, dove le processioni si svolgono in ogni quartiere della città grazie a numerose associazioni soprattutto in primavera.
In occasione del giorno dedicato a Santa Maria, i battenti si recano in pellegrinaggio al santuario.
La congrega del Rosario, le confessioni, le messe frequenti, le preghiere e la possibilità di lasciare ex voto testimoniano la vitalità devozionale del Santuario.
Incendio del campanile per l’Incoronazione di Maria Santissima.
Incendio del campanile in occasione della festa per l’Incoronazione di Maria Santissima. L’incendio ricorre nella seconda domenica di settembre.
IN AUTO
da Roma circa 3h e 30 min
da Napoli circa 20 min
da Salerno circa 1 h e 10 min
IN TRENO
da Roma circa 2 h e 8 min
da Napoli circa 49 min
da Salerno circa 1 h e 40 min