La città descritta è Benevento, capoluogo dell’omonima provincia in Campania.
Posizione geografica: si trova nell’entroterra appenninico, alla confluenza del Calore (affluente del Volturno) e del Sabato (che sfocia nel Calore in contrada Pantano), mentre il Tammaro si unisce al Calore presso Ponte Valentino.
Etimologia: il toponimo risale probabilmente all’antico osco Malies (o Malocis), trasformato poi in Maloenton o Maloenta (dal greco Malòeis, “gregge di pecore/capre”). I Romani reinterpretarono però quel suono come “malum eventum”, finché nel 272 a.C., dopo la vittoria su Pirro, divenne beneaugurale Beneventum.
Storia: insediamenti fin dal Neolitico; colonia romana; importante presidio longobardo e ducato; centro medievale e pontificio; infine parte del Regno di Napoli.
Tradizioni folkloristiche: nota per le “janare” (le streghe beneventane), celebre soprattutto grazie al trattato del protomedico Pietro Piperno, che descrisse i riti pagani sulle rive del Sabato: urla femminili attorno al noce, guerrieri a cavallo che infilzavano pelli di caprone… viste dai cattolici come veri sabba demoniaci.
In sintesi, Benevento è un crocevia di storia, miti e leggende, le cui tracce affondano nell’epoca osca, ellenistica, romana e longobarda fino ai racconti delle streghe lungo il fiume Sabato