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POMPEI. X° Vol. Quaderni di Studi Pompeiani-La Casa di C. Giulio Polibio a Pompei e i bronzi del triclinio
L’evento che si è svolto il 15 Novembre presso l’Auditorium degli Scavi, organizzato dall’Associazione Internazionale “Amici di Pompei” è stato guidato con valutazioni, relazioni e note dal dott. Stefano de Caro già direttore generale del Ministero dei Beni Culturali e direttore generale Iccrom (Istituto che rappresenta 150 Stati nella conservazione e restauro dei Beni Culturali del mondo intero) e Paola Miniero, già direttrice degli scavi di Stabia e del Museo Nazionale del Castello di Baia.
L’opera, concepita con l’intento di pubblicare sistematicamente i bronzi tricliniari rinvenuti nel 1978 nella casa di Giulio Polibio a Pompei, è stata poi oggetto di una laboriosa gestazione, estesa al contesto del rinvenimento degli eccezionali reperti, con approfondimento sulla ricerca sugli abitanti della domus, la struttura dell’abitazione di origine sannitica, ricavata dall’accorpamento di due case a schiera dotate di piacevoli arredi pittorici.
Un capitolo a parte è stato ha riguardato il lungo e minuzioso restauro dei bronzi del triclinio, mirabilmente illustrati dalle foto di Luciano e Marco Pedicini. De Caro a conclusione della sua relazione ha riferito che essi furono spediti in varie città d’Italia per essere restaurati da mani esperte. Parliamo di Roma e Firenze, storicamente dotate di opifici compiutamente attrezzati poco lontani da Musei Nazionali, dove operano eccellenze artigiane del restauro, sedimentate nel tempo. Sarebbe ora di farle “gemmare” anche a Pompei.
Un laboratorio di restauro in loco nell’Antico Centro urbano dell’Impero Romano è quanto stato giustamente auspicato dall’autorevole studioso che si è fatto a giusto titolo portavoce del ceto scientifico locale perché un’iniziativa del genere, se fosse finanziata dal Governo, conferirebbe alla tutela dei beni archeologici di Pompei la dignità e il prestigio di prim’ordine che merita, allo stesso modo del laboratorio di ricerca applicata, intitolato ad Anna Maria Ciarallo, che sostiene la ricerca scientifica di alto profilo che vi viene praticata e diffusa in tempo reale con l’e-journal.
Data la fonte autorevole della proposta, certamente condivisa dal direttore Gabriel Zuchtrieghel, ci auguriamo che essa arrivi a conoscenza del ministro Alessandro Giuli che avrebbe così l’opportunità storica di sostenere un’ ottima iniziativa di tutela dell’immenso tesoro nazionale di archeologia pompeiana patrimonio dell’Umanità.
Articolo scritto dal Dott. Mario Cardone