Sciascinoso

Origine e diffusione
Lo Sciascinoso è un vitigno a bacca rossa autoctono della Campania, spesso confuso con l’Olivella nera per la forma allungata dell’acino simile a un’oliva. Citato già da Plinio il Vecchio come Oleaginea e descritto da Di Rovasenda nell’“Ampelografia universale” (1861), è oggi coltivato quasi esclusivamente in Campania, soprattutto nelle aree vesuviane, nei Campi Flegrei, nell’Irpinia e nel Sannio. Conosciuto con numerosi sinonimi locali (Sanginoso, Sancinoso, Sanguinosa, Strascinuso, Cascolo, Olivella, Foscopeloso), ha una storia antica e complessa.

Caratteristiche agronomiche
È una vite vigorosa, dal grappolo spargolo e allungato, che germoglia precocemente e quindi soffre le gelate primaverili. Predilige terreni vulcanici, sabbiosi e collinari, con buona resa produttiva nonostante una fertilità bassa. La maturazione è tardiva (fine settembre – ottobre) con acidità sostenuta, zuccheri moderati e buona adattabilità ai sistemi di allevamento a spalliera. È sensibile a peronospora e botrite.

Profilo enologico
Tradizionalmente usato come uva da taglio per apportare freschezza ed eleganza a vini più strutturati, lo Sciascinoso è oggi vinificato anche in purezza. I vini ottenuti hanno:

Colore: rosso rubino vivace con riflessi violacei.

Profumo: vinoso, floreale e fruttato, con note di frutti rossi maturi ed erbe officinali.

Gusto: secco, sapido, fresco, poco tannico, di corpo leggero o medio, con acidità evidente e buona bevibilità.

Vinificazione e affinamento
Le uve vengono raccolte a mano a fine settembre. Dopo pressatura soffice, la fermentazione avviene in acciaio con lieviti indigeni e lunga macerazione sulle bucce (circa 30 giorni). Il vino affina per 12 mesi in acciaio e ulteriori 6 mesi in bottiglia.

Abbinamenti
Lo Sciascinoso in purezza si abbina bene a piatti della tradizione campana: pasta al ragù, timballi, polpettoni, carni bianche e formaggi di media stagionatura.

Denominazioni
È presente in diversi disciplinari campani (Campi Flegrei, Costa d’Amalfi, Penisola Sorrentina, Irpinia, Sannio, Solopaca, Vesuvio DOC), talvolta con il sinonimo Olivella.

Area di coltivazione

Tutta la Campania, prevalenza Sannio

Esperienze

VISITA IN VIGNA ED IN CANTINA A TERRA DI BRIGANTI
Sciascinoso 100%. Acciaio per 12 mesi. Violaceo e con unghia rubino. Spettro aromatico di mirtilli, prugna e viola. Ingresso morbido al gusto, persistente, salino e con una chiusura lunga su nuance di sambuco.

Cantina Terra di briganti

Curiosità

A Pompei lo Sciascinoso lascia tracce della sua storia: diversi affreschi testimoniano la presenza di questo vitigno già in epoca romana. Negli anni ’90 la Soprintendenza Archeologica avviò, insieme all’azienda Mastroberardino, un progetto di recupero della viticoltura antica. Attraverso studi botanici e rilievi delle radici fossilizzate, fu reintrodotta la coltivazione delle viti all’interno delle Domus. Da quelle stesse vigne, coltivate come duemila anni fa, nasce oggi il vino Villa dei Misteri, frutto di Piedirosso e Sciascinoso.